5 maggio 2012

Parco Naturale della Maremma - Talamone (Gr)

Menabo

Il Parco dell'Uccellina

Caratteristiche percorso

Partenza Partenza e arrivo dalla Stazione ferroviaria di Talamone, località Fonteblanda (Gr).
Posizione Geografica

N 42°33.911' E 11°10.188'
N 42°33'54.684" E 11°10'11.315"
N +42.5651900 E +11.1698100
Distanza Totale 44,99 Km
Salita Aumento di quota: 636 m
Perdita di quota: 638 m
Quota min: -15 m
Quota max: 199 m
Ambiente (1/10) 10
Condizione richiesta (1/10) 7
Tecnica (1/10) 7
Divertimento (1/10) 7
Qualità percorso (1/10) 6
NOTE Molti tratti sentieri pedonali con bici a spinta.


Daniele
Partenza dalla stazione ferroviaria di Fonteblanda-Talamone, insieme a Stefania. Percorso il lungomare, dopo pochi km inizia sulla destra il fuoristrada. Per il momento salite non troppo ripide e mentre la quota aumenta, sulla sinistra si intravede il paesaggio mozzafiato fatto di bosco e mare. Si attraversano recinti di filo spinato, cancelli a protezione della fauna selvatica, ma dopo 10 km inizia la parte più difficile: un tratturo single track nel fitto della vegetazione lungo almeno 1,5 km (meglio se affrontato con pantaloni lunghi), poi discesa e sosta sulla spaggia bianca di Cala di Forno. Si riprende il tracciato PEDONALE siglato A4 per altri 2 km circa, sassoso e scosceso percorribile per pochi tratti in MTB. Si giunge all'altezza della Torre di Collelungo e il percorso ritorna percorribile fino al 22° km. Inizia la parte asfaltata del Parco che conduce, percorsi altri 6 km, al termine. Si imbocca la strada per Alberese e, dopo un breve tratto di ciclabile si va in direzione Albarese Scalo. Ci ostacola il tragitto un alto cancello, che abilmente aggiriamo penetrando in alcune proprietà private ma deserte, e percorriamo gli ultimi chilometri che rimangono per raggiungere la fine dell'anello in un susseguirsi di fuoristrada su strade vicinali, con attraversamenti di cerbiatti e nella natura più incontaminata. Ecco Talamone con i suoi surfisti e la stazione di Fonteblanda. Un'avventura, non solo per la particolarità del percorso ma anche per i contrattempi e gli ostacoli trovati. 6 ore di paradiso terrestre, poco asfalto e poche automobili, insomma proprio ciò che cerchiamo.
Stefania
Il percorso minuziosamente descritto da Daniele, con il rumore del mare in sottofondo è impossibile da descrivere, va vissuto per assaporarne la bellezza.
La pausa pranzo a "Cala di Forno" spiaggia bianca, isolata, con un mare cristallino e il sole a picco, trovata dopo aver attraversato filo spinato e riserve di cinghiali......
Infatti il divertimento è un'altro aspetto di questa meravigliosa passeggiata, in quanto abbiamo trovato diversi ostacoli da superare......cancelli, filo spinato, proprietà private, binari, campi arati ecc....ecc...(da arresto!!!!!)
Un modo alternativo di festeggiare un compleanno (di Daniele), pedalare, camminare, arrampicarsi, assaporare la natura a pieni polmoni e scoprire che il paradiso esiste, basta guardarsi intorno.




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